UNA MATTINATA PARTICOLARE
Ci sono dei momenti, nel mio mandato di Assessore ai Servizi Sociali, che danno più di altri il senso di quello che sto facendo assieme ai miei collaboratori e a quel grande comparto che oggi prende il nome di Terzo Settore.
Uno di questi momenti, non rari a dire il vero, è di fresca data: domenica 12 dicembre.
Da diverso tempo con alcune associazioni, cooperative e volontari, i Servizi Sociali del Comune di Varese hanno attivato una serie di progetti innovativi che fanno riferimento al mondo del carcere e ai suoi attori.
Ricordo per esempio che abbiamo inaugurato da qualche mese lo sportello che si occupa di giustizia riparativa. Un particolare luogo in cui le vittime di reato s’incontrano con le persone che l’hanno commesso. Il fine è far percepire agli uni la gravità di quello che hanno compiuto e consentire agli altri il superamento del trauma subìto attraverso un percorso con educatori, psicologi e operatori. Non solo: lo stesso luogo è messo a disposizione per raccogliere il disagio anche subìto attraverso il bullismo o altre forme di prevaricazione e assistere in una prima fase le vittime. Così come, attraverso un protocollo d’intesa con l’Amministrazione carceraria di Varese e l’UEPE, sono diverse le persone che svolgono attività socialmente utile presso il Comune provenienti dal mondo carcerario.
Il 12 dicembre ero al carcere di Varese per inaugurare la “stanza gialla” insieme alla direttrice, gli operatori della cooperativa “Lotta contro l’emarginazione”, il cappellano e una serie di altre persone. Di che cosa si tratta? È un’esperienza già in atto in alcuni penitenziari italiani, primo fra tutti San Vittore. Un luogo “protetto” dove i papà incarcerati possono incontrare i figli in una dinamica di percorso educativo, di recupero e di valorizzazione di una situazione anche emozionale che può far comprendere che cosa si perde, che cosa si è sbagliato senza contemporaneamente annientare i legami familiari. Essi devono e possono favorire l’assenza di recidività da parte dei padri e costituire un esempio positivo per i figli.
Insomma, quello vissuto giorni fa con i padri e i figli, con gli uni a stringere affettuosamente fra le proprie braccia gli altri, è stato un momento emozionante e nello stesso tempo la testimonianza che la collaborazione tra enti diversi, cooperative, volontari e Amministrazione Comunale può avvenire anche sperimentando esperienze innovative e percorsi nuovi. La mattinata è istata infine allietata da un Babbo Natale dell’associazione “La casa del giocattolo solidale” che ha fatto visita nella “stanza gialla” donando ai bimbi regali graditissimi.
Dunque il grande cuore del volontariato varesino ha incontrato il terzo settore, enti diversi e la nostra Amministrazione, in particolare i Servizi Sociali, in un percorso non certo banale, magari innovativo e non portato a conoscenza dei molti, ma che dà senso a una di quelle azioni proprie d’un significativo mandato municipale. Il recupero delle persone che hanno commesso errori nella loro vita.
Roberto Molinari, Assessore ai Servizi Sociali Comune di Varese
( pubblicato il 17/12/2021 su www.rmfonline.it )