Gli assalti di piazza e il ciapanò della Schlein

Gli assalti di piazza e il ciapanò della Schlein

Mi permetto di pubblicare questo pezzo apparso su malpensa 24 a firma di Max Lodi a cui ho risposto con un mio contributo che troverete a seguire sempre sul mio sito.

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Elly Schlein

di Massimo Lodi

Le violenze contro i poliziotti – a Roma Bologna e altre città, comprese quelle sul nostro territorio iniziando da Busto Arsizio – erano l’assist propizio alla sinistra per segnare un punto di vantaggio sulla destra, sfilandole il tema sicurezza. Ovvero: non una protocollare condanna degli episodi, e invece uno schierarsi deciso con le forze dell’ordine. Segno di realismo civico, sensibilità popolare, accortezza politica. Occasione di risvegliare, fra l’altro, le sopite coscienze degli astensionisti, spesso rappresentati da ex sinistri che condividono le parole della destra, tuttavia rinunziano a votarla, quand’è il momento di farlo. Né si convincono a privilegiare la vecchia passione, delusi dal suo sbiadirsi in un tot d’indistinto.

Illusioni. Non s’è vista arrivare, bruciando i rivali, una leadership al ritmo dei tempi. Degli umori nazionali. Del sentimento prevalente. Della voglia di protezione. Ok a ogni ragionevole tolleranza, non a ogni riflesso giustificazionista. Nel senso che: 1) le colpe vengono da lontano; 2) sono di tutti; 3) dobbiamo farcene carico. E dunque: 4) comprendere, sopportare, indulgere. Affermazioni non esplicite, direte. Certo che sì, ma pensieri lasciati correre/immaginare.

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Massimo Lodi

Sta anche in una simile elusione di sostanza seppure non di forma, la perdita di consenso del fronte progressista. Forse timoroso d’intestarsi reazioni giudicate (chissà) non legittimamente corrette, quand’invece sarebbero correttissime. Se parliamo di poliziotti che fan vita grama, ricevono stipendi bassi, hanno dietro di sé famiglie povere, si sacrificano in un mestiere che spesso trova irriconoscenza; se consideriamo i disagi, le prevenzioni, perfino e talvolta l’aria di diffidenza di cui sono l’oggetto; se li giudichiamo il braccio di salvaguardia dello Stato amico, e non la longa manus d’una invasiva/occhiuta Repubblica di temuti nemici; se tutto questo ci è chiaro, e lo è a partiti che, invece di badare alle distinzioni tra maggioranza e opposizione, guardano alla differenza tra giusto e ingiusto, non si capisce la ragione dell’overprudenza nel condannare ciò che lo dovrebbe essere all’istante e risolutamente.

Ci si aspettava una risposta meno tardiva da chi riveste il ruolo di guida egemone dell’area ancora detta campo largo nonostante la via d’un accordo fra le varie componenti sembri stretta, tanto che nel fine settimana si terranno ben due convegni dei cattolici centristi, anime confliggenti nel guardare al polo moderato-conservatore e a quello riformista-radicale. Elly Schlein, dopo il successo diplomatico della Meloni nel caso di Cecilia Sala, ha avuto l’opportunità d’imprimere una svolta al suo schieramento in politica interna. Ma s’è esentata dal compierla con veloce determinazione, regalando ulteriore vantaggio mediatico alla rivale. Quasi che la gara alle prossime elezioni, salvo sconvolgimenti prevista a fine legislatura, sia fin d’ora giudicata una partita a ciapanò.

( www.malpensa24 del 15 gennaio 2025 )