Un Fantasma che si aggira
Quello che sta accadendo in Palestina in queste settimane è e rimane drammatico e tragico. Per tutti i civili innocenti che muoiono, per le donne e per i bambini che cadono o sono caduti dal 7 ottobre scorso sotto il peso di responsabilità altrui. Tuttavia non è di questo su cui vorrei riflettere con questo scritto. In questi giorni, in un sondaggio in Italia ha detto che, tra gli studenti (e questo già prima degli accadimenti), la percentuale di coloro che giudicano il comportamento degli israeliani simile a quello dei nazisti è aumentato notevolmente.
Sempre a detta di quel sondaggio i giudizi degli studenti italiani circa Israele, il suo governo e gli ebrei in generale, sono particolarmente duri e negativi. E questo stesso giudizio è ampiamente presente nella popolazione italiana.
Altra cosa che mi ha colpito è stata la percezione che si ha del numero di cittadini italiani di religione o di appartenenza ebraica presenti nel nostro Paese. Ebbene, in pochissimi hanno espresso il numero reale. Chi ha parlato di un milione, chi di centinaia di migliaia. Nella realtà gli italiani di origine ebraica sono circa 25 mila.
Questa percezione e questi giudizi, il più delle volte lapidari, poco attenti alla complessità e suffragati dai luoghi comuni che in questo momento stanno facendo il giro in prevalenza nei social, mi portano – oggi più che mai – a temere che i rigurgiti di antisemitismo o meglio di anti-ebraismo attendano solo il momento buono per risorgere puntualmente e con forza. E allora il ricordo del caso Dreyfus mi è venuto quasi spontaneo.
Sarà anche vero, come sostiene qualche “maitre à penser”, che noi europei perdoniamo tutto ad Israele solo perché abbiamo il senso di colpa per ciò che è successo con l’Olocausto, per non aver compreso per tempo il delirio nazi-fascista che ha portato alla Shoah: credo però che un “fantasma” si aggiri per l’Europa (e non solo )ed è il “fantasma” che per secoli ha sempre saputo come incolpare gli ebrei per tutte le nefandezze che capitavano nel mondo.
Da Masada, dalla seconda distruzione del Tempio ad opera delle legioni di Tito, dai ghetti medioevali costruiti per separare il popolo della Torah dal resto dei cittadini, ai pogrom nell’Impero Russo sino alla Shoah e alle persecuzioni dei regimi comunisti, gli ebrei sono sempre stati il facile capro espiatorio per qualsiasi mente complottista presente nel mondo.
Come non ricordare il più conosciuto falso storico “I protocolli dei savi di Sion”, il libro costruito dalla polizia segreta zarista per giustificare così le periodiche stragi nei villaggi dell’impero e non solo? E come non pensare alle teorie razziste dell’800 e del 900, alle accuse di dominio della finanza mondiale e allo sfruttamento dei popoli.
Insomma, in questo mondo fatto di fake news sempre più facili, a me sembra che ce ne sia una che costantemente attraversa i secoli.
Ecco perché io sto con Dreyfus. Sto con lui perché rappresenta, nella società moderna, tutto ciò che è la portata e la conseguenza del pregiudizio che si trasforma in razzismo e intolleranza antiebraica. Quando in questi mesi ho visto le gigantesche manifestazioni di israeliani contro la riforma della giustizia di Bibi Netanyahu e il suo governo infarcito di estremisti, ho visto gente pacifica manifestare in quella che è e rimane, con tutti i suoi limiti, l’unica democrazia presente nel mondo arabo.
Ebbene, quella democrazia merita di difendersi e di essere sostenuta sia dai suoi nemici esterni che ne vogliono l’annientamento sia dai suoi nemici interni figli anche del suo popolo e di chi vuole Israele come una nuova teocrazia in quel mondo.
Ma se quello che è capito in queste settimana ad Israele fosse capitato in Europa, come ci saremmo comportati noi?
Insomma, io sto con Dreyfus. Perché si può criticare Israele e il suo Governo, così come lo si può contestare, ma dietro l’angolo, appunto, come le manifestazioni viste anche questi giorni dalle nostre parti hanno ahimè facilmente testimoniato, si nasconde la vera natura del “fantasma” che si aggira.
Quelle manifestazioni non sono per la pace e la coesistenza di “due popoli, due Stati”: sono il viatico per giustificare l’intolleranza, per nascondere il “fantasma” che si aggira per il mondo, che attraversa i secoli, le religioni, la destra e ancora di più la sinistra di tutti i Paesi.
L’intolleranza e il razzismo frutto del pregiudizio che ha un unico obiettivo. Il popolo ebraico.
Roberto Molinari
( pubblicato su www.rmfonline.it del 1° dicembre 2023 )